Un po’ di storia…

La testina nasce con il giradischi nel 1925, nella sua forma primordiale si trattava di una testina elettromagnetica contenente un magnete a ferro di cavallo. La puntina era “usa e getta” e di acciaio, la stessa dello standard di registrazione dei dischi di fine ‘800.

Questo tipo di puntina rimase sul mercato fino ai primi anni ’30 quando venne rimpiazzata dal piezoelettrico.
Con l’arrivo dei 45 giri nel dopoguerra si iniziarono a produrre puntine in zaffiro e diamante, più resistenti, precise e durature. Queste puntine venivano installate in piccole testine piezoelettriche di ceramica o cristallo. Decisamente più leggere delle antenate… per la gioia dei vinili…

Arriviamo a noi…

La testina “Hi Fi” nasce negli anni ’50 con l’introduzione delle testine a magnete mobile e a bobina mobile più leggere e quindi in grado di usurare meno i dischi e dotate di una risposta qualitativa migliore.

A questo punto possiamo distinguere le due tipologie di testine in uso sui nostri giradischi: magnete mobile (MM) e bobina mobile (MC).

A seconda della testina montata dal giradischi è richiesto un diverso tipo di preamplificazione. Gli amplificatori phono si distinguono infatti in MC o MM.

Nei sistemi MM (i più diffusi) il magnete vibra in accordo con la puntina seguendo il microsolco, l’induzione elettromagnetica produce corrente nelle bobine.

Nei sistemi MC la disposizione di magnete e bobine è invertita. Le bobine sono attaccate alla puntina e si muovono all’interno di un campo magnetico permanente.

Queste ultime sono le puntine preferite dagli audiofili in quanto in grado di restituire un suono più pulito e fedele. In genere le puntine MC si trovano sui giradischi più costosi che permettono nella maggior parte dei casi di scegliere il tipo di testina che si vuole montare.

Il braccio

La testina ovviamente non vive sospesa nel nulla ma è collegata alla base del giradischi dal braccio.
Il braccio è un altro elemento fondamentale in un giradischi, può essere:

“dritto”: soffre dell’errore tangenziale ma è facilmente regolabile e compie un movimento ad arco di cerchio;

“a esse”: utilizzato soprattutto nei giradischi da DJ perchè molto semplici da manovrare;

“tangenziale”: che scorrendo su di una guida fissa, compie un movimento parallelo al raggio del disco, questi bracci sono gli unici esenti dall’errore di lettura tangenziale ma sono anche i più difficili da regolare e i più costosi.

I bracci sono fatti di alluminio, carbonio o comunque di materiali leggeri e non deformabili e sono vuoti all’interno in modo da ridurne il peso e da poter ospitare i cavi audio che arrivano alla testina.